SEI DISTRATTO? ATTIVI SPIRITO DI IMMAGINAZIONE E CREATIVITA’

Una volta era l’otium latino, oggi lo si definisce più amaramente “cazzeggio”. Eppure quella sottile capacità di esserci – col sorriso – senza mai appesantire colleghi, amici, convitati e cosi via è ancora tanto ricercata tra le persone che sanno donare un sorriso e una ricca risata agli altri. Specie rara, oggigiorno.

L’intelligenza di alleggerire gli argomenti, anche i più pesanti e sorriderci sopra, è certamente una dote innata e a volte una conquista faticosa nel tempo, fatta di sberleffi , ma nel cazzeggio si ritrova un’attività peculiare dell’essere umano.

“Rifugge dall’attualità per elevarsi a qualcosa di eterno e universale. Non è necessario né indispensabile, solo meravigliosamente superfluo”, cosi dice Massimo Tallone che ha appena tratteggiato queste caratteristiche nel suo libro: A bottega dal maestro di cazzeggio, edito da Buendia Books.

Se ne sono occupati anche insigni studiosi di Harvard e alla Stanford University hanno addirittura sdoganato il concetto : cazzeggiare significa dire o fare cose sciocche o frivole, ma restare nella leggerezza degli argomenti  e nel pieno dell’ozio creativo, ci consente di disattivare il cervello dalla pressione dello stress e delle regole anti-creative; scientificamente parlando, andiamo a calmare l’amigdala e si produce un benefico senso di calma.

Ogni distrazione potenzia le attività intellettive e conoscitive! E pensare che sin da bambini ci prendevano a male parole quando ci trovavano distratti e persi nel vuoto, sognanti e assorti nei pensieri. I più belli, a ripensarci ora.

Quando cazzeggio con la mente – meglio che con le azioni – produco scenari, creo, metto in moto l’umorismo mio e degli altri, attivo l’intelligenza e spirito d’osservazione; la curiosità e l’apertura mentale fa il resto.

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