JOE BIDEN NUOVO PRESIDENTE AMERICANO: L’ambiente ringrazia

L’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump ha ceduto il passo, suo malgrado, al neo-eletto Joe Biden. Un cambiamento non solo di ‘partito’ ma soprattutto di vedute che, si spera, portino ad un’attenzione sempre più focalizzata verso l’ambiente. Tema per il quale Trump non era di certo un grande sostenitore.

Basti pensare che in soli tre anni, l’amministrazione Trump ha mandato in fumo tutti i passi avanti fatti fino ad allora, su norme e tutela ambientale. Dall’aria, all’acqua, dai grandi parchi nazionali all’Artico ogni cosa era stata rivista e stravolta, in peggio. Del resto i dati resi noti tempo fa, evinti dalle ricerche di due prestigiose università: Harward e Columbia, riportano come oltre sessanta leggi e normative ambientali siano state dall’ex presidente U.S.A. non solo revocate ma molte di esse annullate.

Addirittura l’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale negli Stati Uniti) è stata più volte ‘messa a tacere’ da Trump che, neanche troppo velatamente, aveva imposto una sorta di censura su nuove azioni ambientali da intraprendere. Per l’ex presidente americano infatti, le problematiche ambientali non erano altro che “questioni meteorologiche” o “concetti creati dai cinesi per rendere meno competitiva l’industria e l’economia americana.”

E se il suo predecessore, Barack Obama aveva di netto scartato l’idea di realizzare l’inquinante oleodotto Keystone XL e il progett Dakota Access da 3,8 miliardi di dollari della Energy Transfer Partners L.P. ( su cui si erano battute contro molteplici popolazioni native americane),Trump nel gennaio del 2017 ribaltò la situazione, firmando l’atto che dava il via alla costruzione degli oleodotti Keystone XL e Dakota Access. Il suo asso nella manica? La promessa che, la sua controversa decisione, avrebbe portato alla creazione di 28.000 nuovi posti di lavoro. Promessa che in qualche modo doveva cercare di mitizzare le proteste degli ambientalisti.

Ma nonostante questo le proteste non si sono mai fermate. Le ‘battaglie green’  sono proseguite con a capo l’agguerrita Greta Thumberg. Epico lo scontro avvenuto fra la giovane attivista e l’ex presidente Trump durante il World Economic Forum, tenutosi lo scorso gennaio a Davos. Il botta e risposta vedeva da una parte l’indomita Greta elencare tutti i pericoli dei drastici cambiamenti ambientali e dall’altra l’arrogante Trump che minimizzava il tutto dicendo che gli ambientalisti come lei erano solo “profeti di sventura”.

Ma il tempo è galantuomo e, due giorni fa, la giovane attivista si è presa la sua grande rivincita. Appena saputo della ‘dipartita’ dalla Casa Bianca di Trump – causa vincita schiacciante del democratico Biden – la combattiva sedicenne svedese ha ritwittato contro l’ormai sconfitto Trump: “Rilassati Donald, rilassati. E’ così ridicolo. Dovrebbe lavorare sul suo problema di gestione della rabbia e poi andare a vedere un bel film vecchio stile con un amico.” L’ex presidente infatti in preda alla rabbia aveva twittato: “Fermate il conteggio” portando avanti la sua folle idea di essere vittima di brogli elettorali.”

Ma il tweet ironico della Thumberg oltre a cavalcare l’onda del momento, era un chiaro riferimento ad un precedente tweet di Trump verso lei. Era il 2019 e la giovane attivista era stata eletta “persona dell’anno” dal prestigioso magazine americano Time. In quell’occasione l’ex presidente anziché congratularsi con lei la sbeffeggiò twittando: “E’ ridicolo.Greta dovrebbe lavorare sul suo problema di controllo della rabbia e poi andare a vedere un buon film con un amico. Calma Greta, calma.”

Ad un anno di distanza Greta ha portato a casa la sua personale ‘vittoria’ anche a colpi di tweet. E ora con il neo eletto Biden cosa accadrà?

Già dal programma reso noto dal presidente americano si capisce che fra lui e la giovane attivista ci sarà un rapporto completamente diverso. I nuovi obiettivi del democratico Biden infatti, vertono su sanità, clima, bando anti-islam, Nato, e nucleare iraniano.

E, come scritto su Avvenire, anche sul fronte della lotta al riscaldamento globale la differenza rispetto a Trump è totale. Il nuovo presidente infatti è più che pronto a rimettere in ‘careggiata’ l’America sulla traiettoria dei tagli alle emissioni inquinanti.

Joe Biden infatti oltre ad essere il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti d’America è stato il quarantasettesimo vice presidente del primo presidente afroamericano, Barack Obama. E chissà, magari, sarà proprio lui a riprendere e potare avanti tutte quelle iniziative politiche a favore dell’ambiente che avevano iniziato insieme.

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