Monopattino da gioco per bambini a “sostenitore” dell’ecosostenibilità

L’ecosostenibilità non è un gioco e il monopattino ne è la prova. Nato all’inizio dell’‘800, sull’onda dell’entusiasmo dello sviluppo industriale, fu progettato in chiave ludica per divertire i più piccoli. Da allora ne ha fatta decisamente ‘di strada’ questo inusuale veicolo che, da monopattino meccanico ha visto la sua evoluzione nell’attuale monopattino elettrico. E, mai come ora, questo mezzo ecosostenibile è diventato protagonista nella Capitale. Insieme alle bici infatti, i romani hanno scelto questo nuovo modo di ‘viaggiare’ per la città privilegiando la micro-mobilità elettrica che di fatto garantisce anche il tanto declamato distanziamento sociale. Distanziamento sociale che nei trasporti pubblici purtroppo non si riesce ancora a sostenere al 100%.

Dal centro storico, quartiere Parioli/Pinciano, Flaminio, Trieste. Nomentano/Università, San Lorenzo, San Giovanni, Rione Prati, Trionfale/Medaglie D’Oro, Portuense, Marco Polo, Garbatella, Ostiense, Tor Marancia/Montagnola, Ardeatino, San Paolo/Marconi e Prati della Vittoria si può ‘viaggiare’ in tutta sicurezza e libertà.

Il vero boom a Roma però è avvenuto lo scorso mese di giugno quando si è attivato a tutti gli effetti il servizio di sharing di monopattini elettrici. E, come riportato sul sito Sicurauto.it, per cercare di promuovere la mobilità sostenibile – limitando al massimo l’utilizzo delle auto- la giunta capitolina ha firmato un accordo con tre società di noleggio che hanno messo a disposizione 1.000 monopattini ciascuna. Ma l’obiettivo è quello di arrivare ad avere disponibile una ‘flotta’ di almeno 16.000 monopattini elettrici in condivisione per le strade della Capitale.

Le regole per guidare un monopattino elettrico a Roma? Poche, semplici ma essenziali. Innanzitutto bisogna aver raggiunto almeno il quattordicesimo anno di età e, fino al diciottesimo anno d’età, bisogna obbligatoriamente indossare un casco. Vietato trasportare sul proprio monopattino ma si si può circolare sulle strade urbane dove vige il limite dei 50 km/h.

La velocità massima consentita è 25 km/h, ridotta a 6 km/h nelle aree pedonali. Vige l’obbligo di rendersi riconoscibili di sera e anche di giorno se la visibilità è scarsa. Entrambe le mani devono essere libere e impugnare il manubrio, salvo quando è necessario segnalare che si sta svoltando

Di certo una vera ‘boccata d’aria’ per le nostre città che, dagli ultimi dati resi noti da Legambiente lo scorso mese di settembre, risultano attanagliate dallo smog. Più di otto città su dieci (l’85%) infatti, sono sotto la sufficienza per la qualità dell’aria. Fra queste troviamo Torino, Roma, Milano, Palermo, Milano e Como.

Il nuovo report di Legambiente denominato non a caso “Mal d’aria” ha analizzato il fenomeno dell’inquinamento per un periodo che è andato dal 2014 fino al 2018. Da questo studio, che ha tenuto conto anche dei dati forniti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità è risultato che nella sola città di Milano ci sono stati almeno 568 decessi in più all’anno dovuti all’inquinamento atmosferico da biossido di azoto (NO2).

E più volte si è constatato che, tra le aree geografiche maggiormente colpite dal Covid-19, ci siano guarda caso quelle con il più alto tasso di inquinamento atmosferico. Riguardo a questo uno studio approfondito è stato pubblicato sul Journal of Infection dal prestigioso Istituto San Raffaele che ha indagato in maniera accurata e approfondita il fenomeno nel nostro Paese.

Ma tornando ai nostri monopattini elettrici un’altra ricerca, questa volta quella pubblicata su Environmental Research Letters, quale impatto ambientale hanno? Il responso elegge il monopattino – dopo la bicicletta che detiene il primo posto – il mezzo di trasporto più ecosostenibile di altri. Lo stesso studio però suggerisce per diminuire ancora di più l’impatto ambientale di utilizzare veicoli elettrici per la raccolta dei monopattini e ridurre ancora di più la distanza tra i punti di raccolta e le isole per la riconsegna.

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