INQUINAMENTO: NEMICO NUMERO UNO DELLA NOSTRA SALUTE

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Ecco di nuovo lo smog. Nei mesi scorsi non ci era mancato, le città erano ferme, deserte, meno inquinate di sempre, eppure ora ci dice Legambiente che 35 città in Italia sono fuorilegge per le polveri sottili prodotte nel 2020, con la maglia nera assegnata a Torino, Venezia e Padova.

Non si punti ora il dito contro la città sabauda,  maglia nera per 98 giorni di sforamento dei limiti quotidiani, perchè anche altri 35 capoluoghi di provincia sono fuorilegge per polveri sottili Pm10 e il report annuale di Legambiente dal nome  “Mal’aria di città 2021” è impietoso: si respira male anche nel centro-sud, con Avellino e Frosinone alle quali seguono Milano, Padova, Rovigo, Venezia, Treviso, Cremona, Lodi, Vicenza, Modena, Verona e scendendo lungo la Penisola Terni, Napoli, Roma, Genova e Ancona, Bari e Catania.

Sul tema smog, la Corte Ue ci ha detto che l’Italia ha violato la direttiva sulla qualità dell’aria e la legislazione europea dice che 40 microgrammi per metro cubo per 35 giorni all’anno sono sinonimo di inquinamento perché i parametri Oms sono più stringenti di quelli europei che si accontentano di 20 µg/mc.

Si salvi chi può dalle morti per inquinamento.  Si, perchè come dice la Eea (Agenzia europea dell’Ambiente) abbiamo oltre 50mila morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici e siamo  “indietro sulle azioni da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico. Basta deroghe, quindi, servono misure più coraggiose e concrete a partire da mobilità sostenibile.  Le risorse economiche in arrivo dall’Europa possono aiutarci molto”.

Ricordiamo tutti i buoni propositi green degli anni scorsi più come una moda che una necessità, poi puntualmente elusi e aggirati perchè localmente nessuno vuole assumersi decisioni impopolari. E ora ? Come facciamo a portare benefici immediati e duraturi ? Con la mobilità sostenibile e l’uso dello spazio pubblico che possono essere integrati con le misure nel settore del riscaldamento e dell’agricoltura, ad esempio.

E con le risposte a portata di mano: piantare il doppio degli alberi per avere città che respirano meglio.

 

 

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