A SAN PAOLO IL ‘MURALES GREEN’ CONTRO SMOG E OMOFOBIA

Cinquant’anni di storia del movimento LGBTQ+

Abbattere i pregiudizi di genere grazie ad un colossale murales? Quello che sembra un gioco di parole è invece la grande opera d’arte inaugurata il 19 novembre 2020, nel quartiere San Paolo di Roma, in via Tessalonica. Un progetto per parlare di libertà, identità e rispetto nel segno dell’ambiente. Il murales è un omaggio ai cinquant’anni di storia del movimento LGBTQ+ e alla lotta per l’affermazione dei diritti civili.

Tutto questo è stato possibile realizzarlo grazie all’organizzazione no-profit: Yourban 2030, con il patrocinio del VIII Municipio, il sostegno dell’Ambasciata Olandese in Italia e all’importante collaborazione del Circolo Mario Mieli.

Il murales infatti è dedicato ad un’icona del mondo LGBTQ+, Karl Du Pignè (Andrea Berardicurti): drag queen, attivista appassionata e instancabile del circolo Mario Mieli, morta nel 2018 a soli sessantuno anni. All’inaugurazione non a caso era presente anche Vladimir Luxuria.

L’attivista, scrittrice, personaggio televisivo, attrice, drammaturga ed ex politica italiana, che con lei ha condiviso un pezzo importante di strada per la rivendicazione dei diritti LGBTQ+. Un’iniziativa importante e ricca di significato come lei stessa ci ha dichiarato:

Ogni volta che torno nel quartiere Ostiense mi viene alla mente il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e tutte le volte che ci sono andata, soprattutto all’inizio per l’organizzazione dei pride e di altri importanti eventi. E, proprio lì, all’Ostiense ci andavo con la mia amica e compagna di lotte la Karl Du Pignè che purtroppo non c’è più. Sono molto contenta che questo quartiere ospiti questo bellissimo murales. Attraverso l’arte si possono fare delle battaglie. Le abbiamo fatte stando per strada ed ora le facciamo anche stando sui muri. Per ricordare che la lotta dei diritti civili e per la dignità di ogni essere umano è sempre qualcosa che dobbiamo ricordare e che va fatta. Sempre.

Sulla grande facciata dell’istituto tecnico industriale Armellini è stato realizzato infatti, un gigantesco murales, per i cinquant’anni di storia del movimento LGBTQ+ dove sono raffigurati un uomo e una donna. Il volto dell’uomo è ben visibile mentre quello della donna di spalle si può solo immaginare. Entrambi indossano solo un unico drappo bianco che gli avvolge fino a farli diventare un unico corpo. La firma, di quella che è a tutti gli effetti un’opera d’arte, è dello street artist olandese, JDL . Anche questo murales è stato – come l’Hunting Pollution dello street art Iena Cruz in via Ostiense, con vernice mangia smog che permette di neutralizzare l’inquinamento.

E’ la seconda opera di ‘street art green’ che realizzo come project manager nella capitale insieme alla no profit Yourban2030 che si occupa di conciliare arte e sostenibilità, prendendo ispirazione dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Contaminare con l’arte le nostre città, regalare visioni e suggestioni e allo stesso tempo impattare sull’inquinamento atmosferico attraverso una tecnologia sostenibile che neutralizza alcuni agenti tossici prodotti dal traffico veicolare è sicuramente un traguardo di cui vado fiera.  L’arte ha la forza di comunicare in maniera universale, oggi questo muro vuole comunicare l’amore, il diritto di esprimere se stessi senza paure e la forza e la necessità delle lotte del movimento LGBTQ+ per la rivendicazione dei diritti universali dell’uomo“.

Dichiara soddisfatta, Maura Crudeli, la project manager e vicepresidente di Yourban2030.

Yourban2030 infatti ha realizzato un ecomurales della grandezza di 250 metri quadrati utilizzato le pitture ecosostenibili di Airlite, in grado di neutralizzare gli agenti inquinanti (come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio), trasformandoli in molecole di sale. Un murales green capace di neutralizzare lo smog di 53 macchine ogni giorno. E speriamo che, insieme allo smog e al biossido di carbonio, vengano neutralizzati, una volta per tutte, anche i pregiudizi.

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