Siii, viaggiare…diceva il poeta di Fiori rosa, fiori di pesco. Ma di certo il poeta Lucio Battisti non poteva pensare che questa sua si potesse ben adattare al momento pandemico che viviamo e al piano vaccinale che ne consegue. Detto in breve, per vaccinarsi prima pare quasi che occorra guardarsi intorno e magari anche…all’estero!
Viaggiare all’estero per vaccinarsi prima. Sembra quasi il titolo di una campagna di comunicazione, ma è davvero il caso di alcuni Paesi che ci ospiterebbero volentieri per vaccinarci: la Serbia (dove i turisti possono vaccinarsi compilando un modulo) che ha regole di accesso al vaccino ben più morbide rispetto a quelle italiane. La Serbia, grazie a particolari accordi preventivi con le case farmaceutiche, possiede dosi in esubero e i turisti possono addirittura scegliere il siero che preferiscono tra AstraZeneca, Moderna, Pfizer, Sputinik V e quello cinese, il Sinopharm.
Ci si può vaccinare contro il Covid anche oltreoceano, a Cuba e negli Emirati Arabi, mentre se vogliamo non allontanarci troppo, occorre sottostare a regole più severe messe in piedi da San Marino e Città del Vaticano.
Va detto però che queste sono eccezioni – in parte ammesse – visto che ha accesso al vaccino anti-Covid all’estero soltanto chi vi ha fissato il domicilio o la residenza, per motivi di lavoro o studio. Occorre dimostrare il requisito della “stabile dimora” tramite il contratto con l’azienda datrice o i bollettini delle rette universitarie
Nella maggior parte degli Stati esteri solamente chi lavora o studia in un’Università/ente straniero può entrare nell’elenco vaccinale, secondo l’ordine prioritario stabilito dal Paese di residenza/domicilio.
Ogni Paese adotta criteri differenti, ma il più delle volte gli stranieri residenti finiscono in fondo all’elenco delle vaccinazioni, a meno che non abbiano particolari patologie certificate dal medico.
Anche Cuba dicevamo, proprio come la Serbia, vuole puntare sul turismo vaccinale con il doppio effetto positivo di immunizzare la popolazione residente e attirare gli stranieri, almeno fino a quando l’istituto epidemiologico cubano Finlay – che prende il nome da Carlos Juan Finlay, medico ed epidemiologo cubano – avrà terminato di produrre un vaccino autoctono e la sua sperimentazione non sarà conclusa prima della fine dell’anno.
Una volta approvato, il vaccino cubano sarà offerto gratuitamente alla popolazione residente e ai turisti che andranno a visitarla.
Vaccinarsi contro il Covid-19 all’estero è possibile negli Emirati Arabi. Qui possono essere vaccinati coloro che si recano nello Stato Arabo per motivi di lavoro; ad esempio le Autorità hanno proposto il vaccino – gratuitamente – alle squadre di Formula1 e MotoGp che hanno partecipato alle gare in loco, ai piloti, manager ed ogni altro componente del team.
Tuttavia, l’accesso al vaccino è riservato a coloro che possono permettersi un soggiorno negli Emirati Arabi di almeno un mese (lasso di tempo necessario per ricevere entrambe le dosi), cosa che restringe il campo ai “paperoni” e lascia da parte i comuni cittadini.
Il tanto ambito siero russo Sputnik V. è – sarebbe- reperibile nel centro Italia, nel piccolo Stato di San Marino, dove molti italiani hanno tentato di recarsi aggirando il calendario nazionale. Ecco le conseguenze di questa invasione di connazionali: le richieste sono state così tante da costringere le Autorità ad emanare un’ordinanza nella quale si legge: “Ci dispiace ma i vaccini sono solo per i sammarinesi”.
Andiamo dai reverendi: Città del Vaticano la vaccinazione procede a spron battuto, anche grazie ad una severa politica contro i dipendenti no vax. C’è da dire, però, che hanno diritto al vaccino soltanto coloro che lavorano alle dipendenze del Vaticano e i loro parenti.
In ogni caso, per tutti gli altri il vaccino anti Covid all’estero è precluso.