IL COVID-19 MUTA MA LA VOGLIA DI AMARE DELL’ESSERE UMANO RESTA SEMPRE LA STESSA

COVID

Il Covid-19 ha imparato a ‘parlare’ inglese. Usiamo una metafora divertente per smorzare, almeno un po’, il delirio e la paura che stanno letteralmente dilagando, dopo l’annuncio della variante inglese del Covid-19 .

Infatti, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa, tre sequenze dei campioni raccolti in Danimarca e uno in Australia, prelevati a novembre, sono risultate essere collegate al focolaio inglese causato da questa mutazione. Il che indica che si è già “verificata una sua diffusione internazionale, anche se non se ne conosce l’estensione”. Lo spiega il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in un rapporto pubblicato sul suo sito.

“Le autorità sanitarie pubbliche e i laboratori di tutti i paesi europei devono analizzare i virus isolati in modo tempestivo per identificare i casi della nuova variante. Va identificato immediatamente chi ha avuto contatti con persone positive alla nuova mutazione o ha viaggiato nelle aree colpite, in modo da testarli, isolarli e tracciare i loro contatti”. E’ l’invito che arriva a tutti i paesi europei dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).

Intanto è stata avviata allo Spallanzani di Roma la procedura per l’isolamento della sequenza del virus per verificare la cosiddetta variante. Gli accertamenti saranno fatti sul test eseguito su un passeggero sbarcato ieri a Fiumicino e positivo al tampone. Si avranno nei prossimi giorni i risultati degli accertamenti  per stabilire se il passeggero, positivo al Covid, abbia la cosiddetta variante inglese. Secondo quanto si apprende, si tratta di un giovane medico. Su 351 passeggeri atterrati ieri a Fiumicino dall’Inghilterra è l’unico risultato positivo al Covid. 

L’ Europa, inclusa l’Italia, ha deciso di sospendere i voli con la Gran Bretagna. Ma la mutazione del virus circola già nel continente.
La presidenza tedesca dell’Ue ha invitato gli stati membri ad una riunione urgente dell’Ipcr, il meccanismo di gestione politica delle crisi. L’incontro ha il fine di coordinare la risposta dell’intera Ue alla variante del Covid 19.

Detto questo e, anche se la fine di questa pandemia, sembra essere ancora molto lontana, c’è chi nonostante tutto cerca di andare ‘oltre’ e superare le barriere che questo virus ormai -quotidianamente- ci impone. Ovviamente non stiamo parlando di chi non rispetta le regole  ma di chi, rispettandole, cerca comunque di essere vicino alle persone che ama.

A conferma di quanto appena scritto l’immagine (ripresa dal sito del Corriere della Sera/Ag. AP), di speranza che ha fatto il giro del mondo. Quella all’interno di un centro per anziani di Barcellona dove due innamoratissimi coniugi di 81 e 84 anni, Agustina Canamero e Pasqual Perez (sposati da 59 anni), grazie a speciali dispositivi anticovid-19 (sottili barriere di plastica), dopo 102 giorni di lontananza si sono riusciti di nuovo a vedere, toccarsi e baciarsi.

A riprova che, nonostante la terribile pandemia in atto, ci stia mettendo davvero a dura prova, l’essere umano, il modo di ‘curare’ e dare spazio ai propri affetti lo troverà sempre.

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