Impennata di richieste sulla cassa integrazione. Secondo gli ultimi dati della Confcommercio di Roma, solo nel mese di gennaio, sono state prese in carico ben 75.722 domande, per un totale di 184.089 lavoratori coinvolti. Di queste, come si legge sul sito, il 76,4% provengono dalla Capitale. Tre su dieci dal settore del commercio che, sommate al settore della ristorazione, toccano quasi il 50%, del totale.
Una situazione che è facile evincere passeggiando semplicemente per la città. In ogni quartiere di Roma infatti, una ‘funerea processione’ di serrande abbassate è visibile in quasi tutte le zone romane. Nessuna differenza tra il centro e la periferia. Tutti, nessuno escluso, ha risentito fortemente della crisi economica, dovuta alla pandemia in atto.
E, come riportato, giorni fa dall’agenzia di stampa AGI, persino le zone turistiche (come ad esempio Borgo Pio e Ottaviano), con le serrande abbassate per via della nuova normativa dovuta dalla zona gialla, si ritrovano di fatto ‘svuotate’
Basti pensare che, solo nel 2020, sono stati persi 40.000 posti di lavoro nel settore del commercio. E per il 2021 il futuro non è certo roseo. Tutt’altro. Come dichiarato a RomaToday da Giancarlo Cremonesi, Commissario Confcommercio di Roma: “Per il 2021 saranno diverse migliaia le imprese destinate a chiudere. Gli imprenditori del commercio sono molto preoccupati. Le misure restrittive assunte dal Governo, la totale caduta dei flussi turistici, il ricorso alla smart working e ora anche la grande incertezza dovuta ad un Governo che, da giorni, appare più debole di prima, creano una situazione assolutamente drammatica. Per non parlare del rischio usura per la crisi devastante di liquidità.”