La street art alleata dell’ambiente

Può la street art migliorare l’ambiente? Sì, se i materiali utilizzati sono ecosostenibili e totalmente naturali. Proprio come quelli di Airlite, l’innovativa pittura che ‘combatte’ e contrasta gli agenti inquinanti come: benzene, formaldeide, monossido di carbonio, zolfo e azoto. Come? Depurando l’aria (dell’88%) dall’inquinamento, grazie all’acqua (al cui interno è presente biossido di titanio), contenuta all’interno della vernice in polvere che si attiva a contatto con la luce e trasforma gli agenti inquinanti.

Non solo grazie a questa vernice ecosostenibile persino il 99% dei batteri e dei virus (meningite, staphyloccocus aireis) possono essere debellati.  Tutto questo di fatto ricrea ambienti più sani e ‘respirabili’.

Nel quartiere Ostiense, dal 26 ottobre del 2018, questo è stato già reso possibile grazie alla Street art messa in atto grazie al murales ecosostenibile più grande d’Europa: “Hunting Pollution”.

Il murales ‘mangia smog’, a firma dell’artista italiano Federico Massa (in arte Iena Cruz che opera tra New York, Brooklyn e Manhattan ma anche Ibiza e Puebla in Messico), ricopre interamente le due facciate di uno stabile tra via del Porto Fluviale e via del Gazometro. Un’opera al 100% ecosostenibile che si espande su una superficie di mille metri quadrati grazie anche all’idea e volontà di Yourban2020, organizzazione no-profit che da sempre promuove e sostiene lo sviluppo sostenibile attraverso l’arte.

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E, come riportato su Archiportale.it, l’opera ecosostenibile “Hounting Pollution” non  a caso rappresenta un airone tricolore, specie in estinzione, in lotta da sempre per la propria sopravvivenza. Un’immagine dalla doppia chiave di lettura che vede: da una parte l’animale inconsapevole cattura la sua preda in un mare fortemente inquinato, e dall’altra sarà lui stesso a cacciare l’inquinamento in uno degli incroci più trafficati e inquinati della capitale grazie all’utilizzo delle eco-pitture.

E nella lotta all’inquinamento atmosferico Milano non poteva essere da meno. Anche nella capitale Lombarda infatti, nella zona di Lambrate  l’artista Iena Cruz ha lasciato la sua ‘firma’ con il murales  “Anthropoceano” che riporta anche lì il tema degli ecosistemi marini, realizzato sempre con l’innovativa pittura Airlite.

Ma altri due artisti, Walter Contipelli e Alessandra Montanari che amano fasi chiamare con lo pseudonimo di Orticanoodles (conosciuti sia a livello nazionale che internazionale), precedentemente avevano dato vita ad un’ altra idea ecosostenibile nel quartiere periferico dell’Ortica. “Or-me” (ortica memoria), è l’iniziativa a cui hanno dato vita per rendere il quartiere dell’Ortica una specie di museo di street art dedicato alla storia del Novecento milanese.

Esempi questi che fanno ben sperare nella voglia di attuare -opere e idee- che promuovano, sempre di più, una ‘cultura all’ecosostenibilità’.

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